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Abstracts Cronache Ercolanesi 52/2022

Alessia Lavorante, Osservazioni sull’antico PHerc. 1413/1416 (Epicuro, Sul tempo)

Questo articolo discute l’unione di PHerc. 1413 con i tre pezzi conservati nella cr 5 di PHerc. 1416 (suggerita nel 2011 da Del Mastro), appartenenti tutti allo stesso rotolo De tempore di Epicuro. Poiché la paleografia è l’elemento centrale della proposta di Del Mastro, la grafia del papiro dell’inizio del III secolo a.C. viene esaminata utilizzando paralleli con specimina da Ercolano e altrove. Oltre all’analisi paleografica, il contributo offre anche alcuni cenni bibliografici.

This paper discusses the join of PHerc. 1413 with the three pieces stored in cr 5 of PHerc. 1416 (suggested in 2011 by Del Mastro), which all belong to the same scroll De tempore by Epicurus. Since palaeography is the main focus of Del Mastro’s proposal, the early third century BC handwriting of the papyrus is examined using parallels with specimina from Herculaneum and elsewhere. In addition to the palaeographical analysis, the paper offers also some bibliological remarks.

Dino De Sanctis, Tra ἀcφάλεια ed ἡcυχία: considerazioni sulla politica nel Kepos

Nella scuola di Epicuro le questioni politiche erano un tema attentamente indagato, ma la communis opinio ne ha spesso marginalizzato l’importanza alla luce del λάθε βιώcαc. Le opere epicuree con molti riferimenti alla politica aprono una prospettiva diversa. Il contributo tenta di ricostruire le principali tappe della speculazione politica nel Kepos da Epicuro a Filodemo.

In Epicurus’ school, political questions were a carefully investigated topic, but the communis opinio has often marginalized their importance in the light of λάθε βιώcαc. Epicurean works with many references to politics open up a different perspective. This paper tries to reconstruct the main stages of political speculation in the Kepos from Epicurus to Philodemus.

Federica Nicolardi, Su δυ’ ἀρχαῖα ὑπομνήματα ed ἐκλείποντά τινα: una nuova interpretazione di PHerc. 1044, fr. 7 Gallo

L’articolo presenta una nuova interpretazione di PHerc. 1044, fr. 7 Gallo, che ha attirato l’attenzione di diversi studiosi, per la luce che getta sulla impressionante produttività della filologia epicurea anche in località lontane dal Kepos. Il frammento presenta difficoltà sia sintattiche che esegetiche, che hanno portato gli studiosi a proporre soluzioni e interpretazioni diverse. Tuttavia, quasi tutti gli studiosi che se ne sono occupati sono partiti dal presupposto che esso contenga un elenco di scritti di Filonide. Suggerirò che solo alcune delle opere in esso menzionate possono essere attribuite a Filonide e che in queste righe l’autore della Vita corregge e integra la sua fonte.

The paper presents a new interpretation of PHerc. 1044, fr. 7 Gallo, which has attracted the attention of several scholars, for the light it sheds on the impressive productivity of Epicurean philology even in locations far from the Kepos. The fragment presents both syntactical and exegetical difficulties, which have led scholars to come up with different solutions and interpretations. However, almost all scholars who have dealt with it started from the assumption that it contains a list of Philonides’ writings. I will suggest that only some of the works mentioned in it can be attributed to Philonides, and that in these lines, the author of the Vita is correcting and supplementing his source.

Eleni Avdoulou, Ein Epikureer demontiert Stoisches Politikverständnis. Philodem, Über Rhetorik III (Coll. I-XX Sudhaus)

Questo contributo offre una nuova edizione delle prime colonne dell’edizione di Sudhaus dell’opera di Filodemo Sulla retorica III (PHerc. 240, 1506, 1633). In questa sezione Filodemo attacca le posizioni del filosofo stoico Diogene di Babilonia riguardo al politico ideale.

This contribution offers a new edition of the first columns of Sudhaus’ edition of Philodemus’ work On Rhetoric III (PHerc. 240, 1506, 1633). In this section, Philodemus attacks the positions of the Stoic philosopher Diogenes of Babylon regarding the ideal politician.

Mariacristina Fimiani, Un contributo di Filodemo alla storia del testo del Gorgia di Platone

In questo articolo viene discussa una testimonianza del Gorgia di Platone, rinvenuta in un frammento recentemente edito del IV libro Sulla retorica di Filodemo (PHerc. 241, fr. 4). In particolare, l’attenzione si concentra su alcune parti della citazione che possono offrire un contributo alla constitutio textus di alcuni punti controversi del dialogo.

In this article, a testimonium to Plato’s Gorgias, found in a recently edited fragment of Philodemus On Rhetoric IV (PHerc. 241, fr. 4), is discussed. In particular, the focus is on several parts of the citation which can offer a contribution to the constitutio textus of controversial points in the dialogue.

David Douglas, Horace’s reverse «tetrapharmakos» (Odes 1.34)

Questo articolo esamina l’influenza dell’epicureismo sulla composizione di Orazio di Odi 1.34. Presento argomenti a favore di una lettura dell’ode come debitrice al «tetrapharmakos» epicureo, una formulazione sommaria dei principi cardine della teoria etica della scuola. Il tetrapharmakos è solitamente considerato composto da quattro parti, ma sembra che ci sia stata anche una versione tripartita alla quale Orazio risponde nel poema. Un problema chiave a questo proposito riguarda la sua rappresentazione della dea Fortuna nell’ultima strofa dell’ode e la sua relazione con la visione epicurea della τύχη. Concludo con alcune considerazioni sulla collocazione di Odi 1,34 nella tradizione ellenistica delle trattazioni poetiche della fortuna e un potenziale collegamento con un frammento di Ermarco (fr. 24 Longo Auricchio).

This paper examines the influence of Epicureanism on Horace’s composition of Odes 1.34. I present arguments in favour of reading the ode as indebted to the Epicurean «tetrapharmakos», a summary formulation of the cardinal tenets of the school’s ethical theory. The tetrapharmakos is usually regarded as consisting of four parts, but there also appears to have been a tripartite version to which Horace responds in the poem. A key problem in this regard deals with his representation of the goddess Fortuna in the ode’s last stanza and its relationship to the Epicurean view of τύχη. I conclude with some considerations on the place of Odes 1.34 in the Hellenistic tradition of poetic treatments of fortune and a potential connection with a fragment of Hermarchus (fr. 24 Longo Auricchio).

Claudio Vergara, PHerc. 1636: un’altra scorza del De providentia filodemeo?

Il rotolo contenente il cosiddetto De Providentia di Filodemo (midollo PHerc. 1670) ha subito una «scorzatura parziale» e pertanto nella collezione sono sparse numerose scorze, ciascuna dotata di un diverso numero di inventario. Anche se alcune scorze che possono essere abbinate a PHerc. 1670 sono già state identificate (vale a dire PHerc. 1577/1579 e 1100), potrebbe essercene ancora qualcuna da trovare. In questo articolo esaminerò il PHerc. 1636: questa scorza presenta interessanti caratteristiche, soprattutto paleografiche e contenutistiche, che supportano un’attribuzione al De Providentia.

The scroll containing the so-called De providentia of Philodemus (midollo PHerc. 1670) suffered «scorzatura parziale» and therefore a number of scorze are scattered through the collection, each possessing a different inventory number. Although some scorze that can be matched with PHerc. 1670 have already been identified (viz. PHerc. 1577/1579 and 1100), there may still be more to find. In this paper, I will examine PHerc. 1636: this scorza has interesting features, mainly its paleography and content, that support an attribution to the De providentia.

Joëlle Delattre, Le début de la fin. Philodème, Sur la mort IV, coll. 66-88 Delattre

Come si può trovare il modo migliore per ordinare i primi frammenti del PHerc. 1050? Le difficoltà e gli ostacoli sono così grandi e numerosi che tra una strategia empirica e un metodo matematico dobbiamo scegliere con attenzione una strada stretta. Nell’edizione di D. Delattre si ottiene così una fine ricostruzione e una migliore comprensione dell’inizio stesso del rotolo che contiene l’opera di Filodemo Sulla morte IV.

How can one find the best way of ordering the first fragments of PHerc. 1050? The difficulties and obstacles are so great and numerous that between an empirical strategy and a mathematical method we have to carefully choose a narrow path. Thus, in D. Delattre’s edition a fine reconstruction is achieved and a better understanding of the very beginning of the scroll that contains Philodemus’ work On Death IV.

Giovanni Indelli, Francesca Longo Auricchio, Hapax legomena in Filodemo (3)

In questo articolo esaminiamo gli hapax legomena dalle opere di Filodemo Contro coloro che si professano lettori di libri, Sul buon re secondo Omero, Sulla musica e Sulla retorica.

In this paper, we examine hapax legomena from Philodemus’ Against Those Who Profess to Be Book Readers, On the Good King According to Homer, On Music, and On Rhetoric.

Marzia D’Angelo, Gianluca Del Mastro, Osservazioni su alcune scritture ercolanesi

Il contributo si concentra sulla paleografia di alcuni papiri della collezione ercolanese. Esso è diviso in tre sezioni. La prima fornisce una panoramica sul cosiddetto Anonimo IV, mostrando che i papiri riferiti a questo scriba presentano in realtà caratteristiche grafiche diverse. Il secondo discute PHerc. 1126: questo rotolo è scritto dalla stessa mano che ha copiato PHerc. 89/1301/1383, ma appartiene ad un diverso rotolo. La terza offre una breve panoramica dei papiri scritti dallo scriba Anonimo XXXI.

This paper focuses on the paleography of some papyri of the Herculaneum collection. It is divided into three sections. The first provides an overview on the so-called Anonimo IV, showing that the papyri referred to this scribe have in fact different graphical features. The second discusses PHerc. 1126: this roll is written by the same hand which copied PHerc. 89/1301/1383, but belongs to a different scroll. The third provides a short overview of the papyri written by the scribe Anonimo XXXI.

Francesco Sirano et aliiL’antica spiaggia di Ercolano. Nuovi dati dal cantiere di recupero dell’area dell’antico litorale

Il Parco Archeologico di Ercolano, con il fondamentale supporto del Packard Humanities Institute (PHI), ha individuato nell’Antica Spiaggia un punto focale della propria strategia di tutela, ricerca e valorizzazione del proprio patrimonio archeologico. Lo studio topografico, architettonico, archeologico, antropologico e paleoambientale di questo complesso, formato dalla spiaggia e dagli edifici che su di essa si affacciavano, offre un’occasione unica di avanzamento scientifico soprattutto per quanto riguarda la forma di Ercolano, le ultime ore di vita dei suoi abitanti, e le dinamiche della distruzione durante l’eruzione del 79 d.C. La ripresa degli scavi, oltre a ripristinare le acquisizioni della fine del XX secolo e a consolidare i risultati delle buone pratiche scoperte durante gli esperimenti condotti all’inizio del XXI secolo in collaborazione con il PHI, ha portato a nuove scoperte, tra cui lo scheletro di un uomo che venne scagliato in mare dalla violenza dell’eruzione. Il fuggiasco stringeva una borsa di stoffa contenente oggetti personali, che è attualmente in fase di scavo. Le diverse competenze scientifiche richieste per questo complesso progetto evidenziano la necessità di un approccio multidisciplinare, che consenta la massima capacità di raccolta, analisi e confronto dei dati. Il progetto, alla sua conclusione, migliorerà l’accesso al sito antico e faciliterà la comprensione delle dinamiche e degli effetti dell’eruzione pliniana, costituendo la migliore base per una concreta esperienza conoscitiva.

The Herculaneum Archaeological Park, with the fundamental support of the Packard Humanities Institute (PHI), has identified the Antica Spiaggia as a focal point of its strategy for the protection, research and enhancement of its archaeological heritage. The topographical, architectural, archaeological, anthropological and palaeoenvironmental study of this complex, formed by the beach and the buildings that overlooked it, offers a unique opportunity for scientific advancement especially regarding the form of Herculaneum, the last hours of its inhabitants’lives, and the dynamics of the destruction during the eruption of 79 AD. The resumption of excavations, as well as restoring the acquisitions of the late 20th century and consolidating the results of the good practices discovered during experiments conducted in the early 21st century in partnership with PHI, has led to new discoveries, including the skeleton of a man who was thrown into the sea by the violence of the eruption. The escapee was clutching a fabric bag containing personal items, which is currently being excavated. The diverse scientific competences required for this complex project highlight the need for a multidisciplinary approach, which allows the maximum capacity for data collection, analysis and comparison.
The project, at its conclusion, will improve access to the ancient site and facilitate the understanding of the dynamics and effects of the Plinian eruption, constituting the best basis for a concrete knowledge experience.

Martin Ferguson Smith, Diogenes of Oinoanda: News and Notes XIV (2019-2021)

L’articolo riassume le notizie e le ricerche su Enoanda nella Licia settentrionale nel 2019-2021, con particolare riferimento all’iscrizione filosofica dell’epicureo Diogene. Esso include un omaggio a J.J. («Jim») Coulton e conclude con una rassegna di oltre cinquanta pubblicazioni rilevanti.

The article summarises news of and research on Oinoanda in northern Lycia in 2019- 2021, with particular reference to the philosophical inscription of the Epicurean Diogenes. It includes a tribute to J.J. («Jim») Coulton and concludes with a review of over fifty relevant publications.